«I risultati ottenuti dal sistema italiano, che a differenza di quelli di paesi come Usa e Germania anche per il plasma si basa sulla donaz...

«I risultati ottenuti dal sistema italiano, che a differenza di quelli di paesi come Usa e Germania anche per il plasma si basa sulla donazione totalmente volontaria e non remunerata, sono notevoli, e ci permettono di garantire più del 70% del fabbisogno per tutti i plasmaderivati necessari ai pazienti italiani», commenta Giancarlo Maria Liumbruno. «Per arrivare agli obiettivi del Piano dovremmo aumentare la raccolta di circa 20mila chilogrammi entro il 2020, uno sforzo che è alla portata del sistema sangue italiano. Basti pensare che i nostri risultati sono ottenuti con 2,1 donazioni di plasma in media l’anno per ogni donatore che effettua questo tipo di donazioni, una cifra largamente inferiore a quella di altri paesi. Per raggiungere i 20 mila chilogrammi in più basterebbe che ogni in centro di raccolta si facessero tre donazioni di plasma in più ogni settimana».
I buoni risultati in fatto di donazioni di plasma dipendono anche dal ruolo attivo del volontariato del sangue. «Lavoriamo insieme al Cns e alle altre istituzioni sanitarie affinché i donatori percepiscano che ogni tipologia di donazione, a seconda delle necessità di programmazione e delle caratteristiche del donatore, è importante per i nostri malati», spiega il coordinatore protempore del CIVIS, Gianpietro Briola. «Per conseguire questi obiettivi, tuttavia, è fondamentale che il sistema trasfusionale sappia organizzarsi in modo efficace, incentivando le aperture pomeridiane e sopperendo a quelle situazioni di carenza di personale che esistono in alcune zone d’Italia».
“Le associazioni sono anche la garanzia che in Italia il sistema si mantenga etico e solidale. I farmaci plasmaderivati sono una risorsa per il Paese e devono rimanere patrimonio pubblico. Il recente articolo del New York Times sui cittadini americani poveri che vendono il plasma ci fa riflettere su quanto l’Italia sia all’avanguardia, con un sistema che tutela donatore e ricevente impedendo che il corpo umano possa essere fonte di profitto», conclude Briola.
I pazienti per i quali i prodotti plasmaderivati sono salvavita ringraziano per il gesto volontario e gratuito dei milioni di donatori. “Sono stati ottenuti grandi risultati grazie a chi con un gesto libero e gratuito ha dato la possibilità a molti dei nostri pazienti di avere disponibili cure salvavita”, dichiara Alessandro Segato, presidente di Aip Onlus. «Non verrà mai meno il ruolo di Aip a sostegno di Cns e Civis per compiere ulteriori passi per sostenere il ruolo sociale e la rilevanza etica della donazione di plasma, come gesto di solidarietà e di senso di appartenenza ad una comunità coesa e responsabile. Tanto è stato fatto, ulteriori piccoli grandi passi verso l’autonomia, che darebbe maggiori sicurezze e garanzie ai pazienti, possono essere compiuti».
La centralità della donazione di plasma è confermata da alcune iniziative specifiche dell'Avis. Negli ultimi mesi, ad esempio, l'associazione ha lanciato la campagna “Da quest’anno va di moda il giallo”, che nei prossimi giorni sarà anche promossa nell'ambito della sfilata del Carnevale di Viareggio del 17 febbraio.
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